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Self-Preserving Society

Oltre il 70% dei nostri prodotti ha una formulazione autoconservante.

Da sempre usiamo molti conservanti naturali come il sale, il miele o l’argilla per mantenere più a lungo tutta la freschezza dei prodotti Lush. Grazie a questi ingredienti, oltre il 70% dei nostri cosmetici è totalmente autoconservante – una cosa che pochissime case cosmetiche possono vantare. Ma ancora non basta: molti di voi ci chiedono di fare di più e di eliminare ulteriormente parabeni e conservanti sintetici dai vostri amati prodotti. E per noi, i vostri desideri sono ordini.

I nostri cosmetici autoconservanti sono per la maggior parte solidi, visto che i microbi hanno bisogno di acqua per crescere e moltiplicarsi. 
Per mantenere fresche le creme, lozioni e altri prodotti liquidi, usiamo invece una quantità minima di conservanti sintetici - methylparaben, propylparaben, phenoxyethanol e benzyl alcohol - che consentono di dare ai prodotti non solidi una vita molto più lunga. 

Questo finora. Infatti, anche se siamo soddisfatti di questi conservanti perché assolutamente sicuri, sappiamo che alcuni dei nostri clienti preferiscono evitarli. Così siamo riusciti ad inventare una tecnica innovativa per ribilanciare le nostre formulazioni, grazie alla quale possiamo eliminarli da alcuni dei prodotti liquidi o cremosi che conoscete e amate da sempre - il tutto senza alterarne in modo significativo l’aspetto, l’azione o il prezzo, e senza nemmeno ridurne la longevità. 

Da oggi potete trovare Mask of Magnaminty (Mascherita Piperita), Ocean Salt, Dream Cream e Sympathy for the Skin in formula autoconservante – e molti altri seguiranno nei prossimi mesi.

Continueremo comunque a mantenere anche la versione originale con conservanti per chi la preferisce - a voi la scelta. “I nostri clienti ci hanno detto di voler usare prodotti liquidi o cremosi, ma senza alcun tipo di conservante”, spiega Daniel Campbell, scienziato dei cosmetici Lush. “Li abbiamo ascoltati e ora, grazie alle nuove tecniche che abbiamo sviluppato, possono scegliere tra la formula originale e quella autoconservante.” 

Che cosa sono i parabeni?
I parabeni sono stati introdotti negli anni ’30 e sono oggi i conservanti più utilizzati nei prodotti cosmetici. Il motivo per cui sono così diffusi è perché costano poco, sono incolore, inodore, atossici, e hanno un’attività antimicrobica ad ampio spettro, ovvero impediscono a funghi, batteri e microbi vari di proliferare nelle creme e nel makeup. 

La Dottoressa Stephanie Williams, dermatologa presso la clinica European Dermatology London, spiega: “I parabeni hanno una lunga storia di uso sicuro e sono molto usati nei prodotti per la pelle. Sono conservanti di uso vastissimo che non causano alcun problema alla stragrande maggioranza delle persone. In pochissimi casi, i parabeni possono causare allergie da contatto, ma sono casi veramente rari.”  Malgrado questo, i parabeni godono oggi di cattiva fama, anche se molte persone non sanno bene perché. 

“La domanda di prodotti senza parabeni è reale, tanto che i prodotti lanciati oggi sul mercato vengono spesso accolti con molte critiche quando ne contengono,” racconta la beauty blogger Caroline Hirons (carolinehirons.com). “Ma se chiedete alle persone perché, secondo loro, i parabeni sono considerati ‘pericolosi’, sono sicura che quasi nessuno vi saprà rispondere.” 

Infatti, i dubbi sui parabeni si possono far risalire ad uno studio del 2004 che aveva rilevato delle tracce di parabeni nei tumori al seno. Su questo dato si basò una teoria secondo la quale i parabeni, che possono imitare vagamente l’attività degli estrogeni, potrebbero disturbare gli ormoni aumentando il rischio di tumore al seno. 
Tuttavia, ulteriori studi non hanno trovato alcun elemento che confermasse questa tesi. 
Rachel Rawson, infermiera specializzata in cure dei tumori al seno, conferma: “Non vi è attualmente alcuna prova certa che suggerisca che l’uso di prodotti contenenti parabeni sia direttamente collegato allo sviluppo di tumori al seno.” 

Invero, i parabeni sono stati sottoposti a test così rigorosi che gli esperti ritengono oggi che siano più sicuri di altre alternative sintetiche. Il Dottor Edmund Fowles, della EF Chemical Consulting, azienda specializzata nel controllo della sicurezza dei cosmetici, dice: 
“Sono assolutamente certo che i parabeni siano sicuri. Dopo tutto il polverone che è stato sollevato sui possibili rischi, sono state fatte molte ricerche esaustive che hanno affrontato la questione da tutti i punti di vista. I cosmetici cosiddetti ‘senza parabeni’ usano semplicemente tipi diversi di conservanti, sui quali la ricerca è stata in genere molto meno rigorosa. Su quale base dovrebbero quindi essere migliori?”

La Dottoressa Stephanie Williams concorda: “I parabeni raramente provocano problemi di pelle, mentre alcuni conservanti più nuovi, con una storia di uso e di ricerca più limitata, provocano reazioni più frequenti.”
Per questi motivi, Lush continua ad usare i parabeni, sebbene come sempre in dosi minori rispetto ai limiti indicati dalle linee guida dell’UE. La regolamentazione europea attuale consente una concentrazione totale dello 0,4% di methylparaben nei prodotti cosmetici, mentre nei prodotti Lush lo standard è dello 0,2%. 
Dal 2014, le nuove linee guida dell’UE per quanto riguarda il propylparaben indicano una concentrazione massima dello 0,19%; nelle formulazioni Lush la concentrazione è dello 0,1%. 

Abbandonato sugli scaffali?
Avrete probabilmente notato che, come il cibo che comprate al supermercato, i prodotti Lush portano un bollino dove è chiaramente indicata la data di scadenza, e anche quella di produzione - data che poche case cosmetiche indicano. 
A parte le maschere fresche, che vi diciamo di tenere in frigorifero e di usare fintanto che gli ingredienti sono ancora freschi e attivi, la maggior parte dei nostri prodotti ha una durata di 14 mesi dalla data di produzione. 

In molti casi, riusciamo a far durare i prodotti per tutto questo tempo senza usare conservanti, semplicemente grazie al modo in cui li formuliamo. Tutti i prodotti con acqua richiedono un qualche sistema di conservazione, proprio perché è l’acqua a consentire la proliferazione dei batteri: eliminando l’acqua inutile – ad esempio trasformando il bagnoschiuma liquido in spumante da bagno solido, le creme corpo in oli da massaggio, o rendendo solidi gli shampoo e i balsami – riusciamo quindi ad inibire la proliferazione batterica, e di conseguenza a non usare conservanti sintetici. 

Lo stesso discorso vale per i nostri saponi, i deodoranti in polvere, i lavadenti e i rollé detergenti. 
Per assorbire l’acqua, usiamo ingredienti come l’argilla, la calamina, il talco e il caolino, mentre in diversi prodotti, come ad esempio il balsamo Big II, usiamo molto sale perché è alcalino mentre i batteri possono proliferare solo in ambienti acidi: anche questo ci permette di non aggiungere conservanti sintetici. “Tutti gli organismi, inclusi i microrganismi, hanno bisogno di acqua per vivere,” spiega Daniel. “In un cosmetico solido, i microrganismi non trovano l’acqua necessaria alla loro biochimica essenziale, e quindi non possono svilupparsi.”

Ovviamente, è un po’ complicato vendere soltanto prodotti solidi, e per questo abbiamo continuato ad usare conservanti sintetici nelle creme e altri prodotti liquidi. Ora, dopo molte ricerche, abbiamo però trovato il modo di ridurre al minimo la cosiddetta “acqua libera” – che è il surplus di acqua che rimane una volta che la reazione chimica ha avuto luogo. Grazie a questa scoperta, anche le nostre creme viso potranno diventare totalmente autoconservanti.
“Abbiamo sviluppato una serie di parametri di formulazione che ci consentono di creare dei sistemi autoconservanti,” afferma Daniel. 
Nei prossimi mesi, speriamo di aggiungere tanti altri prodotti autoconservanti alla nostra linea, dandovi più scelta che mai. Per Daniel, “l’obiettivo a lungo termine è di eliminare completamente i conservanti, pur garantendo ai clienti di trovare sempre i prodotti che amano, come li amano.”

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